revoca contratto amministratore

La revoca dell’amministatore? Ecco come si fa

COME REVOCARE L’AMMINISTRATORE DI CONDOMINO

Chi trova l’amministratore giusto per le sue esigenze difficilmente se lo lascia sfuggire, poiché riconosce l’importanza del suo ruolo per il buon funzionamento del proprio condominio e sa che può affidarsi a lui in tutta tranquillità.

Può capitare però a volte che, per i più svariati motivi, i condomini reputino preferibile sostituirlo e affidare il proprio stabile alle cure di un altro professionista.

Il primo consiglio che ci sentiamo di darvi è di prendere tale decisione a mente fredda, avendo ben ponderato la situazione nella quale vi trovate ed i motivi che vi spingono a tale scelta.

A volte infatti, a ben guardare, il vostro amministratore è magari solo colpevole di una svista o di aver conferito ad una questione meno importanza di quanta avreste voluto.

In tal caso un bel chiarimento e la volontà di gettare nuove basi su cui ripartire possono dimostrarsi sufficienti per rimettere le cose a posto. 

Detto questo, se proprio siete convinti che il cambiamento sia la strada da intraprendere, ecco come procedere nel modo corretto.

 

L’iter da seguire per sollevare l’amministratore dall’incarico 

Il mandato dell’amministratore di condominio ha durata di 1 anno, alla fine del quale esiste un tacito rinnovo per 1 ulteriore anno; alla fine di questi secondi 12 mesi è necessario votare il rinnovo in assemblea, e così via ogni 12 mesi.

L’amministratore però può essere revocato in qualsiasi momento, come ci spiega l’art.1129 del Codice Civile.

I passi da seguire sono i seguenti:

  1. Inviate una raccomandata all’amministratore in carica con la richiesta di convocazione di un’assemblea straordinaria. La lettera dovrà indicare come scopo dell’assemblea la “Revoca e nomina Amministratore” e dovrà essere firmata da almeno 2 condomini che rappresentino almeno 1/6 dei millesimi totali.
     
  2. Raccogliete preventivamente un numero congruo di preventivi di nuovi potenziali amministratori, che verranno presentati e discussi durante l’assemblea. Vi consigliamo di chiedere anche delle referenze, ove possibile, e di organizzare un incontro di persona per porre domande e raccogliere informazioni.
     
  3. Durante l’assemblea invitate l’amministratore in carica ad uscire dalla sala, in modo da poter discutere in tutta tranquillità della questione.
     
  4. Per la nomina certa del nuovo amministratore occorre (in seconda seduta) la maggioranza delle teste presenti in assemblea e almeno 501 millesimi.
     
  5. Comunicate al vecchio amministratore che è stato sollevato dall’incarico.

 

Ancora un aspetto: il compenso dovuto

L’amministratore revocato avrà diritto al compenso pattuito sino alla naturale scadenza dei 12 mesi di mandato; qualora però avesse commesso delle irregolarità, i condomini potrebbero appellarsi ad un giudice, il quale, se desse loro ragione, potrebbe stabilire che il compenso gli sia dovuto solo sino alla data della revoca (o addirittura nemmeno quello nel caso in cui il giudice rilevi delle gravi inadempienze).

Va quindi da se’ che il nostro consiglio sia quello di prevedere la revoca in concomitanza con la scadenza naturale del mandato, ove possibile.

In questo caso non è nemmeno necessario l’invio della lettera raccomandata, poiché in sede di convocazione dell’assemblea deve essere previsto il punto “Nomina dell’amministratore”. Fate bene attenzione che questo sia indicato, altrimenti richiedete che venga aggiunto alla convocazione dell’assemblea ordinaria.

Speriamo di essere stati utili ed aver chiarito tutti i vostri dubbi relativi a questo aspetto un po’ spinoso, ma che potreste trovarvi a dover affrontare, qualora aveste la necessità di cambiare la gestione condominiale esistente.

Qualora abbiate bisogno di altri dettagli o chiarimenti, contattateci tramite il nostro form e saremo lieti di aiutarvi!

 

Nel prossimo post cambieremo completamente argomento, ma continueremo a fornirvi utilissimi consigli per la vostra casa! Continuate a seguirci!