VUOI DISTACCARTI DAL RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO CONDOMINIALE? ECCO COME FARE E SE CONVIENE.
Se vivi in un condominio col riscaldamento centralizzato, laddove cioè una caldaia serve la totalità degli appartamenti dello stabile, e che è programmato in modo non flessibile per cercare di venire incontro alle esigenze di tutti, avrai sognato più volte di poter diventare termoautonomo, per poter gestire a piacere ed al meglio orari e temperature.
Il desiderio di rendersi autonomi è fisiologico, e il condomino che lo matura si chiederà se la legge consenta di distaccarsi dall’impianto centralizzato, se ciò sia tecnicamente possibile e se sia economicamente conveniente.
Vediamo di fare chiarezza.
Cosa prescrive la legge sul distacco dall’impianto centralizzato.
Dal punto di vista tecnico-legale il distacco è possibile se:
- il regolamento condominiale non lo impedisce
- il distacco non causa squilibri di funzionamento nell’impianto (art.1118, comma 4, c.c.)
- il distacco non causa un aumento di costi a carico degli altri condomini (art.1118, comma 4, c.c.)
- non esistono specifici regolamenti comunali che ne vietino l’attuazione
Per la verifica del primo punto sarà sufficiente chiedere all’amministratore di condominio copia del regolamento, mentre per i punti successivi sarà obbligatorio rivolgersi ad un tecnico abilitato.
Questi procederà ad attuare un’analisi con relazione nella quale dovrà dimostrare che il distacco non reca pregiudizio termico alle restanti abitazioni, e ci metterà altresì al corrente circa la presenza o meno di regolamenti comunali ostativi.
Qualora si decidesse per il distacco, sarà sufficiente effettuare una semplice comunicazione all’amministratore di condominio (includendovi la relazione tecnica), non essendo necessaria una votazione in assemblea.
Va tenuto conto però che l’assemblea potrebbe comunque opporsi, aprendo una controversia davanti ad un giudice, il quale dovrà stabilire (mediante consulenza tecnica terza) se tale distacco comporti pregiudizio o meno agli altri condomini.
Ma dal punto di vista economico il distacco conviene?
E’ bene, prima di prendere la decisione definitiva, avere presenti quali siano i costi da sostenere.
Nell’immediato sarà necessario:
- acquistare una nuova caldaia e farla installare
- modificare una parte dell’impianto (creazione della canna fumaria di pertinenza o distacco dalle tubazioni esistenti e creazione di nuove)
A ciò vanno aggiunte le manutenzioni periodiche previste dalla legge (con scadenze dettate dalla potenza in kW della caldaia) da affidare ad un tecnico specializzato. Nel caso di caldaia centralizzata queste sono invece organizzate dall’amministratore e vengono effettuate dal Terzo Responsabile.
Il condomino che si è reso autonomo dovrà comunque sempre corrispondere al condominio:
- le spese per la manutenzione straordinaria dell’impianto centralizzato
- le spese relative alla sua conservazione e messa a norma
- la quota fissa (o “involontaria”) divisa per millesimi di riscaldamento e millesimi di acqua calda sanitaria (circa il 30% dei consumi totali)
La ragione è da ricercarsi nel fatto che l’impianto centralizzato è considerato un servizio del condominio garantito all’utente, anche se questi non ne fa uso o si è scollegato.
Infine va ricordato che, come riporta la guida dell’Agenzia delle Entrate, “è esclusa dall’agevolazione la trasformazione dell’impianto di climatizzazione invernale da centralizzato a individuale o autonomo”: quindi non si potrà godere di alcuna detrazione fiscale per questo intervento.
Quali altre possibilità ho per rendermi autonomo?
Vale la pena ricordare che oggi, anche in caso di impianti di riscaldamento centralizzato, i singoli utenti hanno la possibilità di installare delle console che consentono la programmazione dell’accensione e la gestione delle temperature nei diversi ambienti della casa, pur sempre rimanendo legati agli orari di accensione e spegnimento della caldaia condominiale.
In questo modo si potrà godere di una relativa autonomia, avvicinandosi così al concetto di impianto autogestito, senza dover affrontare l’aggravio economico che, come vi abbiamo illustrato, è sotteso ad un vero e proprio intervento di distacco.
A questo punto crediamo che abbiate tutti gli strumenti per decidere con consapevolezza se intraprendere o meno l’operazione di distacco dal riscaldamento centralizzato.