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Quando è obbligatorio l’amministratore condominiale?

AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO: OBBLIGO O SCELTA

Molte persone, soprattutto chi abita in piccoli edifici o chi ha situazioni residenziali non usuali, rimangono nel dubbio se il suo sia da considerarsi un condominio e se l’amministratore condominiale sia necessario o meno.

Ebbene, non è questione di opinioni, ed ora vediamo di aiutarvi a capire quale sia il vostro caso e dunque se siete in regola o meno.

Cosa dice la legge

La Riforma del condominio entrata in vigore il 18 giugno 2013 ha introdotto parecchie novità, apportando variazioni anche su questo aspetto.  

Se prima della Riforma l’assemblea condominiale doveva nominare l’amministratore quando vi erano più di quattro condomini, oggi deve farlo quando vi sono più di 8 proprietari che condividono il medesimo edificio.

Inoltre ne approfittiamo per chiarire che:

  • Il Condominio sussiste quando la proprietà di uno stabile è suddivisa almeno tra 2 persone
  • Se in un condominio una persona è proprietaria di più appartamenti, questa persona conterà come un solo proprietario (quindi in assemblea condominiale come una testa sola)
  • Se due o più persone sono cointestatari della medesima unità, varranno come un proprietario (e l’amministratore dovrà accogliere solamente uno di questi proprietari in assemblea)

Cosa succede se non si nomina l’amministratore di condominio?

Se i condomini di uno stabile con più di 8 proprietari non si accordano o non nominano l’amministratore, come previsto invece dalla legge, la nomina verrà effettuata d’ufficio dall’autorità giudiziaria (su ricorso di uno o più condomini).

In un condominio con meno di 8 proprietari, dunque, come abbiamo visto, non è previsto per legge l’obbligo di nomina di un amministratore condominiale.

Però, qualora la maggioranza deliberasse per una gestione condominiale da parte di un amministratore, anche gli eventuali contrari sarebbero tenuti a rispettare la decisione e a concorrere alle spese per il compenso del professionista.

Alternativamente il condominio può decidere per un’autogestione, nel qual caso i condomini, a turno, faranno le veci dell’amministratore. Ciò significa:

  • rispettare tutte le scadenze amministrative e fiscali
  • impegnarsi in prima persona sia civilmente che penalmente davanti alla legge in qualità di legali rappresentanti del condominio (se pure pro tempore)

In sostanza il “condomino-amministratore” avocherà a se’ tutti gli onori ma soprattutto gli oneri che questo ruolo comporta; è bene averlo a mente, prima di imbarcarsi in un compito che potrebbe rivelarsi piuttosto gravoso, in termini di tempo, responsabilità, e di competenze necessarie.

 

Come avete visto è molto semplice capire se il vostro è un condominio o meno e se per legge siete tenuti alla nomina di un amministratore condominiale.

 

Nel nostro prossimo post affronteremo altri argomenti cruciali della sfera condominiale che sappiamo spesso possono generare dubbi e perplessità, e causare disorientamento. Alla prossima, allora!