CEDOLARE SECCA 2019: ESTENSIONE DEL REGIME
La legge di bilancio 2019 ha previsto un’estensione del regime della cosiddetta cedolare secca anche alle locazioni di immobili commerciali.
Vediamo insieme di cosa di tratta e chi può essere interessato da questa novità.
Che cos’è la cedolare secca?
La cedolare secca sugli affitti è un sistema di tassazione introdotto già otto anni fa, con l’articolo 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011, il cui obiettivo è quello di limitare l’evasione fiscale nell’ambito delle locazioni, favorendo la registrazione dei contratti.
Infatti secondo questo sistema di tassazione (alternativo a quello ordinario IRPEF), le persone fisiche possono assoggettare, in sede di registrazione e rinnovo del contratto, i redditi derivanti dalle locazioni di tutti i fabbricati a destinazione abitativa ad un’imposta sostitutiva all’IRPEF con relative addizionali e alle imposte di registro e di bollo dovute.
Le aliquote della cedolare secca applicate sugli affitti sono due, pari al 10% o al 21%.
La prima può essere adottata esclusivamente nei casi di:
- contratti d’affitto a studenti universitari a canone concordato
- contratti d’affitto nei Comuni in cui si sono verificate calamità naturali
- contratti in Comuni con mancanza di soluzioni abitative o densamente popolati
- affitti transitori disciplinati dalla legge n.431/1998
In entrambi i casi l’imposta viene calcolata sul 100% del canone annuale.
La scelta dell’applicazione della cedolare secca deve essere espressa nel momento della registrazione del contratto o negli anni seguenti, utilizzando il modello RLI.
Quali sono le novità apportate dall’ultima legge di bilancio?
A partire dal 1° gennaio 2019, si può optare per la tassazione a cedolare secca anche per le locazioni di immobili commerciali: la novità è contenuta nella legge di bilancio (art. 1 comma 59) che stabilisce requisiti e regole per l’accesso alla tassazione sostitutiva IRPEF.
Per poterne usufruire sono necessari i seguenti requisiti:
- l’unità immobiliare deve appartenere alla categoria catastale C/1, quali botteghe e negozi, ovvero locali destinati ad attività commerciale di vendita o rivendita di prodotti, escludendo, ad esempio, le locazioni di immobili ad uso uffici o studi privati (categoria catastale A10).
- l’immobile dovrà avere una superficie non superiore a 600 mq.
- La cedolare secca è attuabile solo ai contratti di locazioni commerciali stipulati nel 2019.
- La cedolare secca non è invece applicabile ai contratti stipulati nel 2019 se alla data del 15.10.2018 vi sia in corso un contratto non scaduto tra gli stessi soggetti e per il medesimo immobile, interrotto in anticipo rispetto alla scadenza del contratto.
Sull’intero canone di locazione relativo ai contratti stipulati nel 2019 sarà applicabile unicamente l’aliquota del 21% (a differenza delle locazioni di immobili destinati ad uso abitativo a cui, come abbiamo visto sopra, può essere applicata l’aliquota al 10%).